venerdì 31 luglio 2009

Faaa caldo!

Niente antò e niente tè industriale alza-pressione, da quattro giorni io e ale bradipiamo in giro per casetta che si sta surriscaldando. L'unica cosa che mi ha fatto uscire (devo dire che sono molto tonica di ritorno dalla terronia) è stato l'evento pupo di L. che ha partorito alla clinica accanto a casa. Un pupo bellissimo naturalmente. Che sono andata a vedere dal doppio vetro del nido che impedisce qualsiasi contatto. E dove tirano le tendine per non far vedere le pratiche sadiche usate dalle puericultrici per sedare il pianto dei microbi appena nati ( ce ne erano 12, alla faccia della natalità zero).
Ho anche scavallato a piedi le tre salite e discese che mi separano dalla scuola capofila a cui ho consegnato la carta burocratica che in parole povere dice: "Se un mese, o anche meno, una classe non ha la prof di italiano in giro per roma potete contare su di me". Ho cucinato le verdure che mi sono portata nello zaino da globetrotter. Mi sono messa lo smalto alle unghie. Giorni intensi vero?
Quindi sudiamo, guardiamo la tv, attendiamo notizie lavorative che si rincorrono, annaffiamo i fiori.

I girasoli sono fioriti. sono piccolini ma molto belli.

Magari riusciamo anche ad uscire da casa, quando tramonta il sole e il vampiro Ale riesce a mettersi in piedi, nonostante la pressione 30-60.

In giro per casa io mi do senza pudore al nudismo, con grande gioia immagino degli automobilisti, che facendo la strada in discesa di fronte alla nostra porta-finestra possono godere di spettacoli mai visti. Ale invece, sempre a riconferma dei ruoli uomo-donna capovolti, con 35 gradi, ha su maglietta e pantaloni lunghi perchè fa troppo macho mangiare a petto nudo. E non cortese.

Io invece sono perennemente in mutande.

va beh il caldo sta seccando anche il cervello che gocciola sulla tastiera queste poche parole. Vado a farmi una doccia.

domenica 26 luglio 2009

Summer Part-due

Allora questa estate che va per fasi, Roma-terronia/lavoro-vacanza/famiglia-fidanzato, ha appena terminato la fase due: lavoro, terronia e famiglia. Come è andata? Una full immersion nel programma liceale di latino e italiano dove io sottoscritta professoressa ho studiato più di tutto il gruppo dei debitori-non raggiuntitori-di sufficienza-sospesi di giudizio dei miei alunni. Chissà se a qualche cosa sarà servito il contestualizzare società storia e cultura dell'età di dante o analizzare insieme in classe le versioni di cesare e sallustio. Ma il mio compito è finito già. Lo studio matto e disperatissimo è stato piacevolmente inframmezzato da mare, festa patronale, pizza in campagna con la sorellauno, amica gemelli-fornita con cui abbiamo fatto tutto o quasi il già citato, amarcord con amica prof raccontato qui, alzatacce la mattina per o lavoro a scuola-o caldo-o mare con gemelli quasitreenni, pisolini relaxantissimi pomeridiani, gelato gelato gelato (alla faccia della dieta). Ora torno a Roma per l'EVENTO dell'estate 2009 che non sono i mondiali di nuoto nè che una delle squadre di calcio romane compri Ibra, ma l'arrivo super-atteso dellla seconda progenie dell'amica L. Romì ha fatto un viaggio e due servizi, L. due servizi in neanche tre anni e quindi superB. avrà un superfratellino. Evviva! Un altro maschietto nella discendenza amiche di cui io mi sento ZIA a tutti gli effetti. Anzi conto di essere La ZIA. La conquista di SuperB è stata facile. Affinità elettiva naturale. I gemelli di Romì che in comune non hanno niente è stato un compito più arduo. Ma il successo è dietro l'angolo soprattutto con la reincarnazione del giovane Werther (citazione copiata). Ma si sa riuscire nei compiti difficili dà sempre soddisfazione.

Quindi ora si sta aprendo una terza fase credo di totale svacco. Metà a Roma che non è la città più estiva del mondo ma il mestiere di zia chiama. Poi di nuovo in terronia con fidanzato annesso ( che dura convincerlo che va bene la depressione post-disoccupazionale e il voler rimanere vicino al luogo della sofferenza ma cercare lavoro a ferragosto ha un non so che di psicotico) a continuare la girandola di mare, caldo, spiagge, amiche. sorelle, uscite la sera e pisolini il pomeriggio. Alla mia famiglia Ale piace molto. Innanzitutto da buona famiglia terrona siamo molto ospitali. Certo meno il grandeorsobruno-miopadre. Ma per Ale non ha un cattivo carattere è solo riservato. Poi Ale è uno che o sta in silenzio, o legge e sta in silenzio, o sta al computer e sta in silenzio. Quindi il difficile è solo per lui stare dietro al casino che facciamo noi femmine di casa che parliamo-sparliamo-ridiamo-prendiamo in giro il grandeorsobruno e ridiamo ancora. Uno spasso.
Quindi ancora amici e amiche lettori e lettrici stay tuned ancora...

lunedì 20 luglio 2009

La festa ti la matonna: persone.

E' passata la festa che nel paese natio, tra le altre cose, dava inizio al consumo coatto di anguria, meglio detto "muloni all'acqua". Prima del 16 di luglio le angurie non erano ancora giunte a maturazione. Tradizione persa come quella delle giovani donne che per la festa si facevano "la vesta" per uscire e farsi ammirare sotto la galleria di luminarie che collega il centro storico alla chiesa della matonna-ti-lu-carmini. Oddio tradizione persa mica tanto, le giovani donne del paese sfoggiano sempre un look iper-curato andante su tacco 15, cinturone e minigonna robertocavalli-style, occhialone griffatissimo, super-meches biondazze di capelli sette giorni su sette sono-appena-uscita-dal-parrucchiere. Anche grazie alle palme e all'architettura di alcune costruzioni decisamente improponibile sembra di essere a beverly hills. Cioè io mi immagino che solo lì jenniferlopez è bella anche alla "furora*" delle tre del pomeriggio di luglio, che non suda perchè il botulino le ha atrofizzato le ghiandole sudorifere e Madonna ha i capelli perfetti anche con la peggiore tramontana oceanica.
Ma qui che senso ha? Un paese a vocazione agricola, che non arriva a 35.000 abitanti, dove i bar di giorno non sono quasi mai frequentati dal genere femminile di qualsiasi età e da genere maschile under 65, che spesso il traffico è alle quattro di mattina tra trattori e motozappe e camion che vanno a caricare le pesche. Cioè forse ho fatto un quadro un po' esagerato ma nella sostanza è così. La sera, che la movida è arrivata anche qui, i gggiovani sfoggiano vestiti total griffe tutte le sere diversi e macchinoni giganti, che si insinuano tra i tavolini che occupano le stradine del centro storico. Lo sfoggio è tipico delle culture in via di sviluppo. Mia madre mi ha sempre detto che "a pasqua e natale si vestono solo li fili ( i figli) ti li furnari". Quindi la mia non è sciatteria, essendo figlia di molto più alto grado dipendente statale, ma accurata scelta dello chic meno vistoso, ma mooolto più elegante. Peccato che una delle maestre con stivale pitonato jeans e maglia strech, con cui ho lavorato in primavera ha affermato serenamente: "Che se mi vestissi come lei..." riferendosi al decoro delle mie calze viola sotto la gonna a pieghe nera anni '50 che facevano pendant con il colore del cappellino di feltro. Ho azzardato troppo nello chic?


*furora: ore pomeridiane estive dall'una alle quattro ma anche di più dove non è indicato fare niente tranne dormire!

mercoledì 15 luglio 2009

Ritorno al passato

Io al liceo del mio paese non ci sono voluta andare a mio tempo. Cioè ho scelto l'umanissimo classico della metropoli a 15 km di distanza. Beh non era da poco fare su e giù con la corriera, che il termine bus ho imparato ad usarlo solo a Roma perchè la mia di mamma e la mamma della mia amica del cuore dall'asilo hanno congiurato per convincerci a fare il liceo classico, e io perchè ci andava lei e lei perchè ci andavo io, alla fine abbiamo annuito e ci siamo ritrovate con una superdottaprofessoressa alta e magrissima con i capelli color mogano, che se mi interroga ancora mi affonda in una classe di metropolitanissimi compagni sconosciuti. Adesso per due settimane al liceo del mio paese, che ha intanto cambiato tutto compresa la storica sede, tengo due corsi di recupero (ex esami di riparazione per chi non pratica dal 1994 la scuola). Non è la prima volta che faccio la prof. Ma mai qui in terronia. Ma i ragazzi non sono tanto diversi dalla capitale. Anche se qui parlano dialetto e non ero abituata a sentire parlare dialetto in classe (a Roma è più una cadenza o uno slang non è dialetto quello che parlano i ragazzi). Si, i tipi sono gli stessi: la bella e alta un po' underground, la bionda liscia frangetta piastrata molto più house commercial, la brava ragazza cerchietto su capelli ricci castani e occhiali, la svampita, il bel ragazzo sportivo, il bassino simpatico, il semi-delinquente, il fricchettone-bocciato che a roma chiamano zecca, cha ascolta De andrè e non è capito da chi ascolta solo tizianoferro o gli zeroassoluto. E fanno le stese cose: ti guardano ad occhi aperti, fissi verso il muro alle tue spalle, mentre cerchi di contestualizzare l'età di Dante e chissà a cosa pensano, parlano male della loro prof che è troppo esigente, cercano di capire cosa intendi per periodo ipotetico dipendente con apodosi all'infinito e copiano lo schemino esemplificativo che hai fatto alla lavagna, fanno la parafrasi di un canto dell'inferno usando le stesse inintellegibili parole.
Io invece come al liceo, arrivo sempre con l'ansia da prestazione di cui vi ho già parlato, rimango in piedi per tutte e quattro le ore di lezione, che se sto lontana seduta in cattedra mi sembra che non riesco ad avere un contatto con loro, li chiamo per nome perchè è più personale (non mi piace usare il cognome, non lo usava neanche la gelida superdottaprof), e a volte più che una prof mi sento una trainer che cerca di dare il metodo per affrontare una versione o un'analisi del testo.
E studio fino alle undici di sera per ripassare cose che non riprendevo da anni o per preparare le versioni con tutte le regole da sapere e magari rispiegare. Mi sono fatto anche un superquadernetto dove mi faccio lo schema delle regole da spiegare. Un quadernetto che mi penso che i ragazzi dovrebbero invidiarmi. Una summa del sapere centellinato e sublimato. Piuttosto io mi penso che se fossi in loro, io quel quadernetto alla mia prof lo invidierei. Cioè se avessi potuto io l'avrei rubato. Ma io ero secchiona. Quella con gli occhiali.

lunedì 13 luglio 2009

0ggi sciopero contro il ddl Alfano


"Adesione all'appello di Diritto alla Rete contro il DDl alfano che imbavaglia la Internet italiana".

venerdì 10 luglio 2009

Summer part-one

... senza troppi scossoni è passato il mese di simil relax a Roma. Diciamo che mi sono riappriopriata della mia vita capitolina. Ho rivisto quasi tutte le persone che non vedevo da tre mesi, quasi sempre davanti a qualcosa da mangiare o da bere. C'è chi si è comprata casa in campagna e sta per trasferirsi, c'è chi va in giro con la sua banda in turnè, chi prepara viaggi in sudamerica, chi sta cercando di entrare nel giro dei centri benessere per mettere in pratica (e lucrosamente) l'antica arte del massaggio shatzu, chi finalmente è andato a vivere con il compagno, chi ha chiuso a ragione rapporti di lavoro e collaborazione perchè ci ha provato ci ha provato a far cambiare le cose ma a volte è veramente impossibile, chi, sapevo che andava a vivere con una persona e invece lo incontro che sta con un'altra e mi è sembrato brutto chiedere maggiori informazioni, chi ha un pancione enorme e mo mi ha lasciato l'altra pargoletta che dorme come un angioletto mentre va a fare il monitoraggio, ho risentito per telefono chi si era sposata sei anni fa lungo la Loira e adesso ha felicemente figliato una bimba di 14 mesi e ha una famiglia allargata con un altro uomo... Avrei dovuto cercare lavoro e un po' l'ho fatto ma il fascino del cazzeggio ha spesso prevalso. Avrei dovuto rinfrescare un po' di cose per il lavoro delle prossime due settimane. Ho perseverato sulla strada scolastica di graduatorie e istanze per quella porta aperta che mi sono lasciata dietro per tutta l'università, che forse mi si chiuderà in faccia, a dispetto, ora che la vorrei attraversare. Ho fatto compagnia ad Ale nella sua personale (e ottimistica secondo alcuni, molto meno secondo me) visita guidata del fantastico mondo della crisi economica. Ale mi ha sopportato come al solito anche nelle giornate no. Ho messo da parte le dieta. Senza esagerare, ma godendomi un po' il cibo che è sempre un gran conforto. E' arrivata l'estate, la voglia di andare al mare, di birra, di aperitivi in spiaggia, di cene fuori in giro per una Roma che d'estate devo dire offre un po' poco da un'annetto a questa parte.
Domani torno a casa terrona. Mamma-papà, sorelle ( di cui una ho avuto un assaggio questi due giorni, di passaggio per casa con fidanzato, ospitata che ha triplicato la voglia di vacanza), mare e altre amiche da ritrovare presto. Il pendolarismo continua anche sotto il solleone.
Stay tuned!

Un abbraccio a tutte le persone che leggendo si ritroveranno tra le righe, sapendo che sono sempre nel mio cuore!

domenica 5 luglio 2009

Tu sei un uomo!

Me lo ripete spesso Ale. E a volte mi vengono i dubbi. Cioè da fuori sono più che femmina. E non credo di avere l'invidia-del-pene, tranne che per avere il gusto di fare pipì (sì, fare la gara a chi la fa più lontano).
Ho i peli. Sempre perchè, come non mi ricordo chi ( credo in "Tutto su mia madre") noi donne discendiamo dalle scimmie proprio come gli uomini ( lo dice anche Darwin). Ma me li faccio, da sempre, perchè sto lavorando ad una tesi da premio nobel: "Non è vero che la ceretta fa diminuire i peli".

Mi guardo lo sport in tv. Beh se non fanno niente altro, una partita di calcio o di pallavolo fa compagnia. Poi se sono a casa, io il gran premio di moto GP lo seguo perchè è eccitante, più di quello di Formulauno che è emozionante soprattutto la partenza. E tifo Valentino Rossi, perchè penso che dietro quella faccia da ragazzetto rivierasco c'è un ingegnere meccanico. E a me piace sempre l'uomo intellettuale.

Mangio. Tanto, quando posso. Posso fare le gare con gli uomini. Io con "due" uomini ci ho anche convissuto. E se andavamo d'accordo era perchè io ero maschio quanto loro. Cibo, Divano e Tv.

Mi piace la birra. Non quanto il vino che pare piaccia di più alle donne, ma adesso che fa caldo la peroni scende che è un piacere.

Rutto e scorreggio. Oddio non sono rumori congeniti per tutti?

Chi mi conosce sa anche che sono così femminissima che faccio impazzire i gay. Cioè forse sono la donna-caronte che li accompagna sull'altra sponda ( è capitato, è capitato!). Ma io sono sportiva e anche se ho incontrato il mio primo amore biblico su un carro del pride, ricoperto di glitter dorato, palestrato e accompagnato da compagno bellissimo, il mio ego non ne ha risentito.

Io sono marescialla inside come dicono le mie sorelle per farmi arrabbiare. Quindi comando. Non è colpa mia se l'idea del comando è simbolicamente legata all'idea di uomo. Cioè il patriarcato non l'ho inventato io.

E sono rude. Cioè la dolcezza e la tenerezza mi piacciono però mica sempre.

Poi non è almeno dagli anni '70 vogliamo che combattere contro i ruoli imposti?

giovedì 2 luglio 2009

Il punto G

Alcune delle persone che mi leggono sanno che prima di questo blog, Lola scriveva su una rubrica chiamata "Singles and the city". Bel nome vero? Era che Lola in quel tempo era single e quando Lola è single non ha niente a che fare con le turbinanti avventure delle strabelle di NY. Lola più che single è zitella. Niente uomini all'orizzonte. Altro che Samantha! Lola era single è innnamoratissima. Dopo la cotta liceale (uno che non conoscevo neanche di persona, ma che ha abitato a lungo i miei sogni romantici), la cotta universitaria (uno a cui ho passato tutto il materiale di un esame, che ci si sedeva sempre vicini nell'aula I di Lettere, a cui ho avuto l'ardire di chiedere di uscire insieme e mi ha risposto:... "NO!") è arrivata la cotta alla soglia dei 30. Forse lo svalvolone più grande che io abbia avuto. Cioè se svalvoli per qualcuno senza concretizzare, lo svalvolo diventa così tanto struggente che dalla realtà si passa all'epica. L'amore perde il contatto con la realtà e si parte per il pianeta degli amori platonici mai realizzati. E se leggiamo Omero, tante descrizioni sono di sentimenti umani, ma tutto è permeato dei superpoteri degli dei olimpici. E lo sappiamo che Zeus non esiste no? E neanche quel gran figo di Apollo. Quindi gli amori irrealizzati, in cui io mi sono plurilaureata, sono una cosa altra dall'amore vero. Lo svalvolo maximus si chiamava G. Conosciuto durante uno dei campiscuola in giro per l'Italia. Entrambi impegnati. Quindi anche se l'ormone mi è partito quasi subito l'ho frenato. Censurato. Seppellito. Anche se avrei voluto distruggere a picconate la parete che divideva in albergo la mia stanza dalla sua. Un chiodo fisso il pensiero di G è diventato. Qualcosa a cui non passava giorno che non pensavo. Mai neanche uno. Per due anni. Un'amicizia è nata. Un'affinità elettiva. Qualcosa che, devo dire, prima non ricordavo di aver provato. Era l'uomo per me. Ero la donna per lui. Ma lui non l'ha capito, nonostante molteplici serate passate davanti ad una birra a parlare, parlare, parlare... L'ho insidiato nonostante avesse una ragazza, l'ho insidiato anche con la sua ragazza presente, perchè mi ci sono ritrovata a stare insieme a lui e lei. Lo so, penserete che non sono normale. O che l'amore fa fare veramente cose pazze. Forse frapporre la presenza dell'odiosissima fidanzata (per me non poteva essere altro che odiosa) era un tentativo di imbrigliare, una volta e per tutte, quello che ci calamitava l'uno verso l'altro, in una pura e semplice amicizia. Senza riuscirci. Anzi l'odiosissima fidanzata aveva capito tutto. e si comportava di conseguenza (noi donne siamo comunque più intelligenti). Quindi dopo aver volteggiato per due anni sulle montagnerusse aliene dell'amore impossibile, senza neanche un bacio, ho deciso che era meglio smettere. Cioè ho conosciuto altri uomini. ho sentito altre energie calamitanti e a poco poco il chiodo fisso si è allentato. Poi ho conosciuto Ale. E tirando le somme quelo che G. mi ha lasciato è stata la consapevolezza di quello che volevo da un uomo.
Lo dicono tutti i sessuologi che una volta trovato il punto G. è come andare in bicicletta. Non si dimentica più come si fa.