mercoledì 27 gennaio 2010

Ci siamo promessi!

"Chi è contrario parli ora o taccia per sempre". Più o meno questo è il valore delle pubblicazioni o volgarmente detta promessa! Ora sia sul campidoglio che nell'ex-convento dei celestini c'è scritto che Lola e Ale si sposeranno. Per due domeniche a partire da oggi. E se abbiamo rivelato il falso, cioè che siamo sposati contemporaneamente con altri mariti e mogli andiamo in galera. Vabbè. Stamattina alle 9.00 (l'alba!) siamo diventati ancora di più promessi sposi. Non ci sono stati anelli nè diamanti nè famiglie. Alle 9.15 eravamo già a casa dopo aver preso, (oh gli ultimi giorni che abitiamo vicino al mercato-dakar) il pane e la pizza dal forno e una quindicina di cartoni per pacchi dal casalinghi cingalese, garanzia di risparmio e gentilezza. Quindi tornati a casa, e avendo tutta la mattinata davanti, abbiamo deciso di impiegarla facendo un po' di scatoloni e smontando gli ultimi due scaffali. Tutta bellina Lola-nubenda pubblicata con gonna e un filo di trucco, si è trasformata in traslocatrice-scaricatora di pacchi-un tocco di camionista con pantaloni tuta rosa, tornati alla luce nei sondaggi archeologici tenuti nell'armadio nel pre-trasloco, e maglietta a maniche corte, che fuori ci sono 5 gradi ma quando si fatica io sudo! E mentre tengo in piedi mezzo scaffale e Ale con la mini brucola toglie le viti di sotto, con in vista boxer scozzesi rosa suona (o squilla?) il citofono.
Penso:"Sarà la suocera". Il citofono è bloccato dai pacchi, si può solo aprire senza rispondere, e appare un signore con un vaso e una lunga orchidea bianca.
Sarà la suocera che manda i fiori per ricorrenza. Il fiorario legge: "Per gli sposi Lola e Ale...".
Si siamo noi! Il tempo (immemore) di cercare una penna che scrive e il fioraio che guarda sconcertato la casa, con me di culo in tuta rosa, piena di polvere, (sposa indimenticabile), Ale con i jeans che iniziano dove finiscono i boxer rosa e in casa neanche un centimetro libero per mettere il vaso.
I fiori non li mandava la suocera ma le mie zie.
Tempo un quarto d'ora e citofonano di nuovo.
Apriamo e d è di nuovo il fioraio. Con un'altra orchidea.
Uguale!
Deja-vù?
No anche mia mamma-papà-sorelle hanno avuto la stessa idea. Anzi le zie hanno copiato, ma sono arrivate prima. Cioè il fioraio in rete delle zie ha telefonato prima forse. Ma il fioraio in rete di Roma, lo stesso, ha ricevuto le due ordinazioni, E ha giusto cambiato la carta sotto il vaso per l'identico pensiero floreale.
Certo è che se per la prima quattro centimetriquadri li avevamo trovati alla seconda volevamo chiedere al gentile signore di restare un paio d'ore a mantenerci l'orchidea, e magari anche un paio di scaffali, ma non era compreso nel prezzo.

 
"Nella buona e nella cattiva sorte, in salute e in malattia, in ricchezza e in povertà (mi sa che Lola e Ale faranno come Bonnie e Clyde per campare), e poi sul letto e sul divano, la chiappa destra e la chiappa sinistra, uguale per le tette, con il caffè e con il tè, in riso e in cous-cous, in mutande e in perizoma, in bianco e in nero, in primitivo e negroamaro, ma anche teroldego e shiraz ..."


Questa è una parte del mantra notturno che ci ripetiamo io e Ale per addormentarci se ci viene l'ansia coniugale.Giuro funziona!

giovedì 21 gennaio 2010

Flu

Dopo i bagordi dei fornelli e delle bollicine, e visto che avanza l'età mi sono beccata una delle miriadi di forma influenzale del mese più freddo dell'anno. Niente di grave e niente febbre ma un gran rintontimento, alla vigilia dell'impacchettamento maximo, e dighe nasali aperte ad allagare pacchetti e pacchetti di fazzolettini di carta.
Io, allergica agli acari, vivo in simbiosi con i fazzolettini di carta da sempre. Io e il mio fazzoletto peggio di Linus e la sua coperta. Oggetto transizionale. Che a 34 anni forse avrei dovuto superare ma non esco mai senza. E ne ho sempre per tutti.
Quindi date le condizioni fisiche, ho evitato di iniziare a smuovere la polvere atavica dai libri. giusto per cercare di recuperare un minimo di percentuale respiratoria prima di richiuderla di nuovo. Allora io e il mio futuro marito che vorrebbe essere uno stirella-perfettino ma non ce la può fare ( e menomale), intanto stiamo pianificando l'approviggionamento di scatoloni. E naturalmente c'è lo scontro di civiltà tra le due scuole di pensiero: più piccole e meno pesanti una volta piene di libri, più grandi per fare meno viaggi. Allora io che sono professoressa-maestrina inside ho pensato che è inutile discutere ma è meglio far capire in maniera induttiva: riempio scatolone di libri nel pomeriggio e somministro la prova ernia quando Ale torna la sera. Si è convinto. E oggi dal super negozio casalinghi e detersivi dietro casa ha portato scatoline da bomboniera per metterci in ognuna una tazza o due libri. Di quelli sottili.

Che dire è il cromosoma y?

domenica 17 gennaio 2010

Fatto 30, facciamo 31 e 32 e 33 e...

Ormai sto per diventare una signora quindi l'età non si dovrebbe chiedere. Nè dire.
Sono tanti e sono pochi.
Tanti per non avere ancora un lavoro vero. Pochi per andare in pensione.
Tanti per guardare certi teen drama americani o mtv. Pochi per farsi il botulino alle rughe.
Tanti per poter mettersi la maglietta di Emily e comprarsi le calze a righe rosse e nere. Pochi per comprarsi un paio di valleverde e tingersi i capelli di mogano-menopausa.
Quindi l'età e quella che ci sentiamo dentro. E dentro sono ancora abbastanza adolescente. Anche se ho deciso di sposarmi. Questo rimanda al fatto che ci sono tante Lola che convivono tra i ricci biondo ramati e i piedi palla, che non entrano nelle scarpe da femmina neanche se me ne tagliassi metà. Passando per un naso-patat all'insù, due labbra invisibili, un seno impegnativo, una panza importante, un sedere a forma di brasile ( non COME una brasiliana!), e due gambe valgiche sulle quali anni di scarpe correttive da piccola non hanno sortito nessun soddisfacente risultato.
Ma sono tanto simpatica!
E sto diventando una maga dei fornelli. Una guru dell'impasto.
Ho creato con le mie mani, che sono note per non essere precise e creative, due impasti salati. Uno con farina di grano duro e  una mista semola e integrale, con cui ho steso tre focaccie al pomodoro e due ripiene di scarola alla napoletana. Ma la meraviglia con cui ho tediato e stupito le papille gustative dei miei invitati è stata la pasta simil sfoglia dei cornettini nocciole e cacao. E il cioccolato morbido del Foundant.
Cioè due giorni per fare spesa, impastare, sciogliere burro e cioccolato, unire burro e fromage cremoso, mettere in frigo, infornare, stendere senza spianatoia adeguata, spennellare senza pennello adeguato, bruciare prima infornata, riuscire meglio con la seconda, e poi focacce e riso pilaf  con verdure e ceci alla

marocchina e broccoletti e salcicce alla romana.
E invitati dai 5 mesi in su. Con mamma L e figlia B vestite uguali (quanto sono fashion!)! E amica capricorna nata il giorno prima di me, che ci fa conoscere il suo amico-più appena arrivato da Boston. Troppo simpatico!
E gli amici di sempre che ormai lo sanno che Lola il compleanno comunque sia ha deciso che lo festeggia e si festeggia. E non mancano mai.
E stavolta si è stancata da morire a preparare.
Ma che soddisfazione!

Poi ho copiato Romì e mi sono carburata con martini-da femmina-rosato. E spritz.
Anzi mo me ne faccio un altro.
Cheers!
E tanti auguri.

martedì 12 gennaio 2010

Galleggiare

Tra
una casa che conosco da due anni e mezzo
e una che conosco da quattro.
Tra  
la tentazione di fare gli scatoloni e fare tutto in pauroso anticipo
e non voglio vivere due settimane e più tra gli scatoloni.

Tra 
l'attesa di un lavoro in terronia
e forse meglio che rimango qui un altro po' visto che ho un trasloco da fare.
Tra
l'attesa di trovare una buona opportunità lavorativa nella capitale
e magari se lavoro in terronia il matrimonio lo organizzo meglio.
Tra 
non trovo lavoro da nessuna parte e non mi frega niente basta che c'è l'amore e la salute
e non trovo lavoro da nessuna parte e mi deprimo e mi dispero.
Tra
cacchio devo cercare cosa mettere sopra l'abito
e c'è tempo, c'è tempo, magari aspetta la collezione primavera estate.
Tra
decollete con il tacco
e decolllete il tacco.
Tra
cosa cucino per il mio compleanno
e focaccia, riso pilaf, patate al forno, verdurine varie, torta al cacao.
Tra
vorrei regalarmi anche io la manicure per il compleanno
e ma poi come faccio ad impastare?

Tra
i 33
e i 34.
E festeggio perchè da qualche anno mi piace avere vicino gli amici più cari il giorno del compleanno. Mi fa stare bene. Anche passare la giornata a cucinare. O quasi. Anche se devo fare ancora l'invito.

E grande sgarro dopo soli cinque giorni di dieta. Ma vabbè!
Il compleanno è una volta l'anno, per tutto il resto ci sono 1500 calorie contate.

martedì 5 gennaio 2010

Chi fa da sè...

...a volte non fa niente di buono. Ieri sera mi sono ricreduta sul fatto che sia solo un bene essere una donna che non deve chiedere MAI! Annaspavo da tutto il pomeriggio, con le palle giìrate che a cinque giorni dall'inizio il 2010 non mi avesse ancora portato il lavoro a tempo indeterminato che tanto desidero, seminando messaggi funerei su faccialibro, creando preoccupazione nelle amiche più care, annaspavo dicevo nella scelta dell'armadio per la nuova casa in cui io e Ale ci trasferiamo a fine mese. Non sapevo decidermi tra altezze, profondità, metto un armadio più piccolo e magari uno scaffale aperto, no sembra male perchè non è armonico e poi siamo disordinati e avremmo davanti al letto un eterno mercato.
Nevrosi. Incapace di leggere anche i prezzi dei pezzi separati (Ikea style) e comporre l'armadio dei tuoi sogni.
Ale mi trova anestetizzata da mezz'ora di cyclette e la new-entry degli esercizi per rafforzare le braccia grosse-flaccide con le bottigliette d'acqua. Ho anche cucinato un risotto ai carciofi.
E poi con lui, con tutta calma il problema guardaroba si è dissipato come nebbia al sole, sciolto come neve al forno, sparito, una bazzecola, una quisquilia. Scelto l'armadio più lungo e largo che tanto della parete non sappiamo che altro farcene, con le ante scorrevoli, quattro cassetti grandi, ripiani e tre appendiabiti. Divisibile per due così il mio sarà ordinato per stoffa e colore e quello di Ale, mostrerà attraverso l'anta trasparente l'opera d'arte contemporanea: "Bomba alle pezze americane".
Sarà un bel vedere dal nostro letto.
E stiamo per esaurire anche il bonus-ikea 2010.

venerdì 1 gennaio 2010

Post a capodanno...

... blogger tutto l'anno. A parte che scrivere come la cyclette per me è diventata una droga. Cioè è un impegno e io gli impegni li affronto secchiona-style, ma sempre come secchiona, se devo fare una cosa la faccio e bene. E subito.
Quindi nelle mie intenzioni la settimana di natale passata giù in famiglia (Ale non mi abbandonare!!!)  doveva essere il leggero ed efficace districarsi di tutti gli impegni logistici da wedding organization. Ma più che leggero ed efficace è stato stressante e poco produttivo.

Prenotare luogo della cerimonia:
"La richiesta da Roma non è ancora arrivata"
"La giunta comunale è commissariata, le elezioni sono a fine marzo, chi sarà eletto farà la delega per un officiante esterno"
"Se volete farlo nella sala del castello dovete chiedere al primo piano"
"No dovete andare alla biblioteca"
"No dovete andare all'assessorato senza assessore"
"Si è qui ma chi si occupa di queste cose non c'è oggi!"

Ricevimento:
"Pranzo, no cena, no aperitivo, no rinfresco, no brunch, no cocktail party."
"Invitiamo tutti, non invitiamo nessuno, che ti sposi a fare allora, faccio come dico io hai sempre fatto come dici tu!"
"In piedi, no seduti, piatti usa e getta, no porcellana e bicchieri di vetro, gazebo si, gazebo no."
"E se piove, e se fa tramontana, e se c'è troppo sole, e se uno tzunami o l'innalzamento del mare allaga la puglia?"

Corredo:
"Ora che ti sposi devi sceglierti le lenzuola  e le tovaglie del corredo che tanto si è fatto, quindi è giusto che te lo porti a casa.
E prendi queste con le tue iniziali.
E queste di lino.
E queste con il tombolo.
E questa tovaglia che se inviti i suoceri a casa metti una cosa come si deve.
Questa di lino, questa di fiandra, questa di cotone con il ricamo a riporto.
Si anche i tovaglioli. Per tutte.
E mò ti compro anche gli asciugamani che te li devi tenere che si devono sempre avere degli asciugamani come si deve".

"E poi ti compro anche dei pigiami e delle camicie da notte".
"Ma io non lo uso il pigiama!"
"Te li tieni, non si sa mai, se vai in ospedale (...), tipo quando devi partorire..."

Tipo che quando devi partorire sei una barca e le camicie da notte comprate per il matrimonio ti vanno come cannottiera!

E poi io ci vivo già con Ale da due anni e mezzo. E abbiamo tovaglie, lenzuola, asciugamani e vestiario non meglio identificato per dormire in giusta quantità.

Ma non esiste sposa sotto il parallelo che taglia in due l'Italia in Nord e Sud che si possa definire tale senza uno staccio di lenzuolo bianco ricamato da portare in dote.
E senza la macchinetta per stendere la pasta dell'unica marca nota italiana che ha il nome di una provincia ligure.
Che io però, perchè mi piace veramente e non so se mai la userò, me la sono già fatta regalare per natale.

Sono proprio una donna da sposare.

Alcuni propositi per il nuovo anno:
Finendo queste feste e questi gozzovigliamenti, ora mi rimetto a dieta, cyclette ed esercizio fisico costante, che se no il vestito me lo metto come stola.
E devo cominciare a fare esercizio di scarpa con il tacco.
Si accettano consigli!

Buon 2010 a tutte e tutti!