lunedì 20 luglio 2009

La festa ti la matonna: persone.

E' passata la festa che nel paese natio, tra le altre cose, dava inizio al consumo coatto di anguria, meglio detto "muloni all'acqua". Prima del 16 di luglio le angurie non erano ancora giunte a maturazione. Tradizione persa come quella delle giovani donne che per la festa si facevano "la vesta" per uscire e farsi ammirare sotto la galleria di luminarie che collega il centro storico alla chiesa della matonna-ti-lu-carmini. Oddio tradizione persa mica tanto, le giovani donne del paese sfoggiano sempre un look iper-curato andante su tacco 15, cinturone e minigonna robertocavalli-style, occhialone griffatissimo, super-meches biondazze di capelli sette giorni su sette sono-appena-uscita-dal-parrucchiere. Anche grazie alle palme e all'architettura di alcune costruzioni decisamente improponibile sembra di essere a beverly hills. Cioè io mi immagino che solo lì jenniferlopez è bella anche alla "furora*" delle tre del pomeriggio di luglio, che non suda perchè il botulino le ha atrofizzato le ghiandole sudorifere e Madonna ha i capelli perfetti anche con la peggiore tramontana oceanica.
Ma qui che senso ha? Un paese a vocazione agricola, che non arriva a 35.000 abitanti, dove i bar di giorno non sono quasi mai frequentati dal genere femminile di qualsiasi età e da genere maschile under 65, che spesso il traffico è alle quattro di mattina tra trattori e motozappe e camion che vanno a caricare le pesche. Cioè forse ho fatto un quadro un po' esagerato ma nella sostanza è così. La sera, che la movida è arrivata anche qui, i gggiovani sfoggiano vestiti total griffe tutte le sere diversi e macchinoni giganti, che si insinuano tra i tavolini che occupano le stradine del centro storico. Lo sfoggio è tipico delle culture in via di sviluppo. Mia madre mi ha sempre detto che "a pasqua e natale si vestono solo li fili ( i figli) ti li furnari". Quindi la mia non è sciatteria, essendo figlia di molto più alto grado dipendente statale, ma accurata scelta dello chic meno vistoso, ma mooolto più elegante. Peccato che una delle maestre con stivale pitonato jeans e maglia strech, con cui ho lavorato in primavera ha affermato serenamente: "Che se mi vestissi come lei..." riferendosi al decoro delle mie calze viola sotto la gonna a pieghe nera anni '50 che facevano pendant con il colore del cappellino di feltro. Ho azzardato troppo nello chic?


*furora: ore pomeridiane estive dall'una alle quattro ma anche di più dove non è indicato fare niente tranne dormire!

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