domenica 21 febbraio 2010

Home sweet home

Lo sapete ci siamo trasferiti. Nella casa di L & D e figli. Una casa grande. Non un bicamere bohemien dove ci siamo amati per due anni e mezzo. Tra l'altro ci sposiamo lo stesso giorno che siamo andati a vivere insieme. Ci sposiamo precisamente dopo tre anni di convivenza. Non è stato fatto apposta, lo sapete.
Cioè io adesso sono nella fase che ogni notte, mentre Ale legge il suo ennesimo saggio sulla morte di Pecorelli o la ricostruzione del delitto di Via Poma, io gli chiedo se veramente mi vuole sposare. Lui dice si. Io dico che io no. Così perchè sono un po' Henry James inside (scusate ma ho appena letto di straforo un articolo su Il Manifesto ). Poi magari commentiamo gli schizzi di sangue della scene del delitto e le ipotesi investigative più improbabili visto che i delitti sono irrisolti. Così per andare a dormire sereni. Dagli unici due spettatori dei programmi in seconda serata del sabato di raitre come "L'Ombra del giallo" e "Un giorno in pretura" cosa potevate aspettarvi. Due fan incalliti di Miss Leosini e Madame Petruzzelli.
Comunque la nuova casa ci piace. Anche se siamo ancora un po' spaesati.
Stiamo facendo le pratiche per l'adozione del pesce rosso degli ex-proprietari, che da tre settimane nuota nel bagno e ci fa compagnia nei momenti più intimi. Diciamo che dopo due settimane di digiuno, preoccupati di trovarlo la mattina a pancia in su abbiamo iniziato con le briciole di fette biscottate. Poi a cambiargli l'acqua sotto il rubinetto direttamente nella sua palla di vetro. Siamo passati a comprali il mangime alla spirulina. E oggi Ale gli ha fatto bagnetto e pulito la casetta. Lo chiamiamo Arturo.
Un'altra incombenza è la ricerca del tesoro perduto di BB, figlia di due anni e mezzo di L che ha nascosto i suoi preziosi soldini nel tubo del bidet. E ora diciamo che ostruiscono il passaggio dell'acqua. Forse insieme alle tre paia di occhialetti da nuoto di papà D gettati per sbaglio nel WC.
La più cheap delle librerie Ikea rimontata sembra reggere, Il super divano con penisola è veramente enorme. Riusciamo a stare stesi quasi senza toccarci. No uno sopra l'altro come acciughe sott'olio del biposto dell'altra casetta. Soltanto che la sindrome di Ziaelvezia ( non è un nome di fantasia...) ha preso il sopravvento. Non sono riuscita a non mettere uno straccio di simil copridivano. Rischiavo il collasso ogni volta che sedendomi pensavo a dove il mio leggiadro didietro si era precedentemente posato e calcolavo il numero di bacilli e sporcizia che stavo lasciando sul prezioso Manstad. Ale per evitare conflitti si sedeva direttamente per terra. Un pezzo di stoffa e siamo tutti più tranquilli. Le manie non possono andare via tutte insieme. Già che non ho bisogno di fare sempre il letto è una conquista. Anche se con l'unico paio di lenzuola di corredo che finora mia madre è riuscita a rifilarmi è difficile resistere alla tentazione di stendere e piegare ad angolo retto.

In tutto questo dieta e cyclette sono un lontano ricordo. Come il lavoro d'altronde.
Per il lavoro devo pensare positivo se no mi deprimo sul serio.
Per dieta e cyclette oltre l'aiuto di un quarto piano senza ascensore devo cercare di non strafare se no a Maggio faccio la fine della Clerici a sanremo. Un tonno imbrigliato in un abito da sera con rotoloni fuoriuscenti dappertutto. E io il corsetto con le stecche di balena non lo voglio se no non posso mangiare le buonissime cose che ho scelto per il mio buffet. Devo ancora decidere la torta.

Ma ora devo andare a impastare una focaccia che nel pomeriggio passano amicici a vedere la nuova casetta. Per le insicurezze prematrimoniali intanto Ale mi somministra in una bellissima domenica sole non dobbiamo star soli mai ...

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