lunedì 1 marzo 2010

Vacanze romane

Allora appurato che non è il lavoro la parte della vita mia e di Ale che in questo momento ci dà le maggiori soddisfazioni, abbiamo deciso che, siccome quando il lavoro non c'è i soldi sono pochi e quindi tedeviaccontentà, e avrei comunque bisogno di una vacanza ma lasciamo perdere, fatto sta che ci siamo concessi un domenica pomeriggio da turisti a Roma.
Veramente io e Ale con il centro abbiamo un rapporto stretto perchè le nostre altalenati attività lavorative sono sempre state molto down-town. Quindi quasi ogni giorno ci facciamo la nostra dose di traffico-tavolini-turisti-vetrine. Ma la domenica pomeriggio in fondo tutto prende un altro colore, un'altra atmosfera. Quindi un pezzo di pizza al taglio e decisi verso la mostra di Hopper. La scelta era tra questa, Caravaggio e quella di De Andrè. Quella di De Andrè ci lascia un po' così, perchè non so quanto a lui vivo avrebbe fatto piacere che l'odierna giunta capitolina si riempisse tanto la bocca della sua arte. Ma è morto e sono altri a disporre delle sue cose. Comunque è una mostra a cui ci si deve dedicare un po' e diciamo che non avevamo poi così tanta voglia. Caravaggio è una fila infinita, ma anche Hopper con mia sorpresa non è stato da meno. Si vede che viene da Milano quindi è fatta bene, si vede che è stata ben pubblicizzata, si vede che l'autore piace allora... mezz'ora di fila alle tre del pomeriggio!

Manca il quadro più famoso del pittore statunitense, ed è un peccato sicuramente, ma hanno pensato di rifarlo a dimensione naturale. Cioè "Nighthawks" è ri-fatto all'entrata della mostra  e tu ci puoi entrare o meglio anche farti fotografare, lì nella notte al bancone del diner per eccellenza.
Le opere ordinate per periodi (formazione, Parigi, New York...), sono all'interno delle sale che sembrano in parte l'interno delle case che Hopper dipingeva nel pieno sole del mattino. Pareti bianche risplendenti di luce. Quasi vere. Celeste grigio e verdino che fanno il chiaroscuro incredibilmente realistico.
Ma un'altra idea fichissima è poter portarsi a casa un bozzetto dell'autore. In una stanza su tre pile di fogli bianchi sono proiettati tre bozzetti delle sue opere più celebri (Nighthawks, Morning sun e un altro che non mi sovviene) e tu con la tua matita lo disegni sul foglio e te lo porti. I bambini impazziscono ma anche io non ho resistito e ora il bozzetto di Nighthawks troneggia sulla bacheca della cucina!
E una delle pareti del salotto farà da sfondo alla luce sulla casa da villeggiatura e agli alberi di Cape Cod di Second Story Sunlight.
Cape Cod... ma è dove sono ambientate le paranoiche storie adolescenziali di Dawson's creek?

3 commenti:

Anonimo ha detto...

naaa io pure ho visto la mostra di milano, ma quella di roma mi sembra più figa! A milano c'era la ricostruzione di The Morning Sun e fuori di fronte Palazzo Reale,una casetta hopperiana. annglò spero abbia fatto foto VEROOO?
cià
chiarastar

Milhouse Van Houten ha detto...

ho visto il manifesto sulla fiancata di un bus e sembra la casa di farmville coi durian tree. che cultura eh?

Lola ha detto...

No niente foto che mio marito si sta disintossicando e non si porta più dietro la macchina... sigh!