mercoledì 17 febbraio 2010

Riprendere le fila...

Cioè io vorrei essere una blogger seria ma sono anche una persona che si fa molto straniare dagli eventi.
La decisione di sposarmi non è stata cosa da poco sapete. Ci abbiamo giocato un po' prima di fare le cose sul serio. Tipo come quando mi devo fare le analisi del sangue, che siccome sono ago-fobica io non ci dormo la notte al pensiero. E spesso decido per farle un giorno, e poi l'ansia è troppa allora deciso di spostarlo. Tiro un sospiro di sollievo e le faccio dopo qualche giorno. La notte prima dormo male lo stesso, ma va bene così.
Per il matrimonio abbiamo più o meno fatto lo stesso. Diciamo che da matabolizzare era il fatto che non avremmo mai avuto i soldi per fare da soli e che, anche se aiutati dai genitori, andava bene lo stesso. Fare qualcosa che comunque rispettasse la nostra condizione economica precaria ma in uno spirito pieno di giorno della vita e di grande festa.
Ma il fatto di non avercela fatta da sola comunque mi brucia.
Ma vedere la gente contenta dell'evento mi allevia il senso di inadeguatezza.
Per quanto uno dica in fondo il matrimonio è un fatto sociale. E continuo a dire a tutto il mondo che la mia società (amici e amiche, sorelle, famiglia) di riferimento è una gran bella società!

Quindi visto che la testimona dell'anno del matrimonio dell'anno mi ha sgridato che non scrivo sul blog e visto che stando lontane, leggerci è sentirci vicine, ora vi aggiorno.

Sono stata in Puglia per una settimana per mini progetto in una scuola. Mini in senso negativo sia per i pochi soldi che mi verranno dati, sia per il poco tempo che avrò per interagire con una specie di alunni che mancavano nella mia esperienza: classi totalmente femminili di un istituto professionale. Più o meno le corripondenti adolescenti cresciute delle bambine delle elementari dello scorso anno.
Relativamente maleducate, notevolmente non studiose, giustamente adolescenti.
Uno spasso.
Ma troppo poco tempo per divertirmi sul serio. Soprattutto a fare loro da prof secchiona che però le prende in giro, parla in dialetto quando deve farsi ascoltare sul serio, cerca di capire come interessarle almeno un pochino. Ma il destino è avaro. Accontentiamoci.
Ora sono a casetta nuova che ancora non sento proprio mia ma ci sto lavorando.
Piove ed è grigio e questo non aiuta.
Abbiamo fatto progetto grafico delle partecipazioni.
Abbiamo trovato posto per festa-cocktail party-complimenti di matrimonio.
Sto pensando all'opzione confetti. Sacchetto si sacchetto no.

Aspettiamo notizie, per sapere se il primo maggio oltre che il nostro matrimonio potremo festeggiare degnamente anche la festa dei lavoratori. O almeno che possa farlo uno di noi. L'altro in comunione di sentimenti condividerà.

1 commento:

romì ha detto...

oh! era ora!
e allora incrociamo le dita per una degna festa dei lavoratori!