lunedì 21 settembre 2009

E...

E' passata una settimana dall'inizio della dieta, dall'inizio della ricerca di lavoro, dall'inizio della scuola (ma per me niente ripetizioni, di cosa poi di cosa hanno fatto durante le vacanze?), dall'inizio del training "Cameriera: perchè no?", dalla boccata d'aria che ha preso il mio conto dopo mesi di apnea e siccità, dal compleanno di Ale. Si la settimana scorsa Ale ha fatto gli anni. Ha passato indenne fisicamente gli anni di cristo che mettono un po' soggezione dopo i 27, età della dipartita di Jim Morrison, Janis Joplin e Jimi Endrix. Lanci di agenzia non verificati dicono che anche Mozart sia morto a 27 anni. Ma Ale non è un genio della musica e nenche la guida di una nuova religione dalla cui nascita tutti inizieranno a contare gli anni. Quindi è ancora qui con me (e grattati un po'!).
E mi ha portato fuori a cena. Bisogna festeggiare. Io fino alla soglia dei trenta ho sempre odiato festeggiare il mio compleanno. Ora invece voglio i regali, voglio gli auguri e la torta e bere e divertirsi. Fa bene e magari porta anche bene. Ma una festa per Ale è davvero troppo, quindi diluiti per tutto il weekend tra pranzi, cene e aperitivi si è fatto dare gli auguri e regalini da famiglia e amici. Noi due soli a cena siamo andati nel nostro posto preferito, dove lui mi ha portato, anni fa, al primo appuntamento. Dove mi ha ubriacato di Santa Cristina per portare più agevolmente a termine il suo piano di accerchiamento al mio cuore solitario. Dove la prima volta abbiamo diviso, io ho mangiato come un uccellino, un misto salumi e formaggi. Dove barcollante per i gradi del vino toscano sono andata in bagno e guardandomi allo specchio ho chiesto: "Ma che faccio?". Ma non mi ha risposto, lo specchio. Poi è andato tutto da sè. Dove ci siamo tornati dopo diverse volte e visto che tanto il piano era felicemente andato in porto, oltre a salumi e formaggi, non ho disdegnato di assaggiare, con conseguenze potenzialmente pericolose, patè di diversi tipi (di cinghiale in agrodolce con vena di cioccolato è sublime), la zuppa di cipolle (buonissima e...), la pasta all'amatriciana (pecorino a volontà) e l'altra sera mi sono superata con "la coda alla vaccinara"! Non la mangiavo da anni. Non saprei nenche cucinarla a casa. Divina. E da divina quale sono, l'ho mangiata con le mani. La coda si spolpa. Con il sugo arancione per l'olio e per quanto era tirato che mi arrivava alla fronte. Innaffiata da un buon refosco dal peduncolo rosso. Ma se l'avessi ordinata al primo appuntamento come sarebbe andata? Ale mi avrebbe guardata con gli occhi dell'ammore e...

P.S.: Lo so amici e amiche che in nessuna dieta si può bere molto vino e mangiare la coda alla vaccinara, e dividersi una fetta di crostata pesche e mandorle, ma era uno sgarro programmato. Mi rimetto subito a stecchetto, don't worry!

1 commento:

romì ha detto...

cioè mi vuoi dire che vi siete baciati sulla zuppa di cipolla?
e l'alito?
noddai scherzo!
Io ce lavevo detto a tuo marito di farti smettere la dieta per il suo compleanno e infatti.
hai fatto bene!
(romanticoni...)