La bellezza non è una colpa. La malizia neanche.
Avere 18 anni e dimostrarne 30 non è una colpa. Non è una colpa essere seducente. Non è una colpa fare la cubista in discoteca, mezza nuda o meglio mezza vesttita. Certo la minore età legale ha un valore. Ma si cresce in maniera diversa. Anche se, senza generalizzazione, le regole non hanno senso. Tra tutte le cose dette su di te una mi è rimasta impressa, detta da tuo padre. "E' malata di televisione!". Una cosa semplice che spiega molto. Non voglio fare la moralista. Non voglio addentrarmi nella disputa su a chi dare la colpa (la famiglia, la società, i media). Solo non mi piace l'idea che uomini, e troppo più grandi di te, si siano beati, anche solo con la vista del tuo bellissimo corpo. Che per quanto dimostri molto più dell'età che hai, sono sicura che ti manca la percezione dell'essere un oggetto. Certo ben pagato, ma un oggetto. E il problema non è mettersi in vendita ma averne la consapevolezza. O forse hai anche questa? E astuta hai sfruttato, tu, quello che ti si è presentato davanti, anzi andandolo a cercare personalmente. Infilandoti nella tana del lupo, invece di portare come costume vuole, ingenua i biscotti alla nonna, o giovane Cappuccetto Rosso?
Le cattive ragazze vanno dappertutto, ma devo dire che nel mio ideale itinerario Villa san Martino non è una meta consigliata. Cioè non ho il phisique du role per aspirare a partecipare ai festini para-libici (troppo vecchia, troppo grassa, e modestamente troppo intelligente, scusa eh R. ma fammelo dire!). E la mia intelligenza mi permette solo di scrivere su un banalissimo sconosciutissimo blog. Mica di pubblicare un libro. E di guadagnare 5000 euro in un anno, quando va bene, mica in una sera.
Tu hai voluto vivere più velocemente e più intensamente di quanto la tua età ti avrebbe permesso. Giusto o sbagliato difficile dirlo. Adesso. Potresti ritrovarti presto sposata a qualche multi miliardario. Oppure a sfondare in televisione. Farti una carriera partendo da niente. E tra qualche anno la tua avventura borderline sarà raccontata come una bella favola a lieto fine, nei tranquillizzanti salotti post-prandiali della domenica televisiva. Non so quali siano i tuoi sogni. A 18 anni se ne hanno tanti. E spesso controversi.
Quello che so io ora è che non ti augurerò 100 di questi giorni. Nè per te nè per noi che assistiamo al naufragar meschino del nostro Paese.
* Rubacuori
Clitocheride
Lola, l'amica del cuore e non solo...
lunedì 1 novembre 2010
martedì 5 ottobre 2010
Navigare a vista
Amici e amiche carissime che avete piacere a passare da questo mini privatissimo salottino fucsia (il template è una carta da parati no?)e non trovate i racconti di questa Lola che neanche la blogger riesce a fare, non me ne volete. E che sono forse da troppo tempo in una fase di rasamento della tabula per cercare di capire dove indirizzare sta barcarola colorata, piccola, schizofrenica e un po' disordinata che è la mia vita.
E siccome mi piace essere leggera e divertente e non sono ispirata, non trovo le parole.
Veramente la tabula è di un piatto desolante, ma la desolazione è più nello sguardo che nella sostanza.
Io e mio marito Ale siamo strozzati da attese che ci impediscono di fare scelte importanti. Diciamo che si rimanda a girare le pagine perchè c'è un continuo rilancio di speranzosa attesa, che le cose possono andare meglio e sarebbe stupido, come dire sfanculare prima di essere sicuri che veramente è finita.
Il problema non è solo la precarietà nel lavoro infatti, ma l'attesa snervante e svilente di risposte, di cambiamenti positivi. Siamo come il PD nell'attesa che qualcuno venga a prendere il timone del partito e farlo uscire dalla palude. Sperando che questo timoniere non sia il gallipolino.
Quindi si vivacchia.
Si vive qui e ora ma con l'ansia sempre e comunque che si vorrebbe vivere o almeno immaginare anche un po' oltre e non si vede niente.
Ci si distrae, ci si diverte, ci si piange un po' addosso, poi si ride.
Bisognerebbe solo accettare questa leggerezza dell'essere. Ma non è molto semplice.
Potrei inoltre raccontare della mia nuova immersion nel mondo degli asili nido, che dà soddisfazioni perchè si, ne fai di colloqui eh, ma ancora sto ad aspettare, che mica la vita ti cambia così in un attimo. Anzi mamme ne sto vedendo di cose che meglio non immaginare neanche...
Per esercitarmi in pazienza e conoscenza della visione del mondo sotto i tre anni, aiuto amica L. con i due pargoletti, che devo dire soddisfazioni ne danno che ne danno.
Poi sto per finire il progetto-scuola-giornalino e scopro la terra natìa sotto luci e in momenti che non vedevo, diciamo da sempre.
E invidio tutto il mondo che lavora con soddisfazione o che lavora e basta, che è impegnato e progetta, viaggia e fa cose fighe.
E non ho iniziato dieta, tisana dernante, cyclette, camminate. Tutto il pacchetto mettiamoci in forma in autunno che naufraga prima di Natale se va bene. Anche se quella pubblicità delle scarpe che ti fanno un lato B da urlo un po' mi solletica la voglia...
E per molti che se lo chiedono e lo chiedono, NO non sono incinta e non è in programmma.Anche se mi sono addirittura sposata. Anche se vado per i 35. Anche se comincia ad essere tardi. Anche se non è che posso aspettare tutta la vita.
Uff, amiche avete ragione e solo voi potete così, ogni tanto ricordarmelo.
Ma prego astenersi parenti!
E siccome mi piace essere leggera e divertente e non sono ispirata, non trovo le parole.
Veramente la tabula è di un piatto desolante, ma la desolazione è più nello sguardo che nella sostanza.
Io e mio marito Ale siamo strozzati da attese che ci impediscono di fare scelte importanti. Diciamo che si rimanda a girare le pagine perchè c'è un continuo rilancio di speranzosa attesa, che le cose possono andare meglio e sarebbe stupido, come dire sfanculare prima di essere sicuri che veramente è finita.
Il problema non è solo la precarietà nel lavoro infatti, ma l'attesa snervante e svilente di risposte, di cambiamenti positivi. Siamo come il PD nell'attesa che qualcuno venga a prendere il timone del partito e farlo uscire dalla palude. Sperando che questo timoniere non sia il gallipolino.
Quindi si vivacchia.
Si vive qui e ora ma con l'ansia sempre e comunque che si vorrebbe vivere o almeno immaginare anche un po' oltre e non si vede niente.
Ci si distrae, ci si diverte, ci si piange un po' addosso, poi si ride.
Bisognerebbe solo accettare questa leggerezza dell'essere. Ma non è molto semplice.
Potrei inoltre raccontare della mia nuova immersion nel mondo degli asili nido, che dà soddisfazioni perchè si, ne fai di colloqui eh, ma ancora sto ad aspettare, che mica la vita ti cambia così in un attimo. Anzi mamme ne sto vedendo di cose che meglio non immaginare neanche...
Per esercitarmi in pazienza e conoscenza della visione del mondo sotto i tre anni, aiuto amica L. con i due pargoletti, che devo dire soddisfazioni ne danno che ne danno.
Poi sto per finire il progetto-scuola-giornalino e scopro la terra natìa sotto luci e in momenti che non vedevo, diciamo da sempre.
E invidio tutto il mondo che lavora con soddisfazione o che lavora e basta, che è impegnato e progetta, viaggia e fa cose fighe.
E non ho iniziato dieta, tisana dernante, cyclette, camminate. Tutto il pacchetto mettiamoci in forma in autunno che naufraga prima di Natale se va bene. Anche se quella pubblicità delle scarpe che ti fanno un lato B da urlo un po' mi solletica la voglia...
E per molti che se lo chiedono e lo chiedono, NO non sono incinta e non è in programmma.Anche se mi sono addirittura sposata. Anche se vado per i 35. Anche se comincia ad essere tardi. Anche se non è che posso aspettare tutta la vita.
Uff, amiche avete ragione e solo voi potete così, ogni tanto ricordarmelo.
Ma prego astenersi parenti!
lunedì 13 settembre 2010
Nun te reggae più*
Avviso di offerte di lavoro infojobs
Nun te reggae più
Cellulare acceso sul comodino caso mai la mattina
Nun te reggae più
"Le facciamo sapere..."
Nun te reggae più
"In questo momento il personale è completo..."
Nun te reggae più
Inviate cv e foto solo se interessati veramente
Nun te reggae più
Ricerchiamo max 28 anni
Nun te reggae più
630 euri per 8 ore al giorno
Nun te reggae più
Ci hanno rubato il futuro
Nun te reggae più
Ministra Gelmigna
Nun te reggae più
Ministro Tremonto
Nun te reggae più
Depressione del mattino
Nun te reggae più
Mi devo mettere a dieta
Nun te reggae più
Devo fare ginnastica
Nun te reggae più
Beh novità?
Nun te reggae più
Me ne voglio andare
Nun te reggae più
...
*grazie a Rino Gaetano
Nun te reggae più
Cellulare acceso sul comodino caso mai la mattina
Nun te reggae più
"Le facciamo sapere..."
Nun te reggae più
"In questo momento il personale è completo..."
Nun te reggae più
Inviate cv e foto solo se interessati veramente
Nun te reggae più
Ricerchiamo max 28 anni
Nun te reggae più
630 euri per 8 ore al giorno
Nun te reggae più
Ci hanno rubato il futuro
Nun te reggae più
Ministra Gelmigna
Nun te reggae più
Ministro Tremonto
Nun te reggae più
Depressione del mattino
Nun te reggae più
Mi devo mettere a dieta
Nun te reggae più
Devo fare ginnastica
Nun te reggae più
Beh novità?
Nun te reggae più
Me ne voglio andare
Nun te reggae più
...
*grazie a Rino Gaetano
martedì 20 luglio 2010
Posta del cuore cercasi
Quante volte "dopo" si vorrebbe scappare, rinchiudersi in casa, lontano da tutto, abbrutirsi a furia di televisione e cibo non sano. Dire. "Adesso basta, ma per sempre!".
Sono fuori dai giochi. Io non ci voglio riprovare mai più.
Non voglio illudermi mai più.
Ad una certa età quando ormai le delusioni non si contano, quando si, ci hai fatto il callo ma i calli fanno male non lo sapete?, quando ti sei scottata così tante volte che la speranza non sai neanche come si scrive, vorresti solo mettere in in freezer il cuore e la mente (con 'sto caldo!)e non pensarci più, mai più!
E ripercorri le tappe. Le volte, poche, che hai pensato "è quello della mia vita", quando puf! colpo di fulmine hai avuto la sensazione che quello che stavi cercando da sempre era lì solo per te, che era come averlo sempre conosciuto, quella metà ideale persa e ritrovata. Un sogno che si avvera e che come sogno scompare all'improvviso senza spiegazione, senza plausibile ragione.
Oppure quelli "tanto per" provarci che non si sa mai, non mi piace ma potrebbe cambiare, per passare il tempo. Le sfumature sono tante.
Quelli che ti hanno lasciato l'amaro in bocca, quelli che avresti voluto durassero per sempre, quelli che vorresti solo dimenticare, quelli che sono stato tempo sprecato, quelli che è l'esperienza che conta, quelli che fanno curriculum...
...si ragazze e ragazzi sto parlando di lavoro! Sono una reietta del mondo del lavoro, e adesso come all'indomani dell'ennesima storia d'amore andata a male, come disoccupata sto qui a leccarmi le ferite, a capire cosa fare, a lottare tra la voglia di lasciar perdere e la coscienza che dice dai non disperare, prima o poi...
E forse come l'amore devo smettere di cercarlo che poi lo trovi per caso. Ma mi sa che per me è stato più facile incontrare per caso l'uomo diventato mio marito ad una conferenza stampa, che un lavoro che mi desse da magnà.
Cosa vuole dirmi il fato?
Cosa devo fare?
Come interpretare i segni?
Quanto posso abbrutirmi?
Quando darmi una mossa?
E ho troppa paura di nuove delusioni, questa è la verità!
Non mi fido nè di me nè di qualsiasi altro datore di lavoro.
Se ti lasci scrivi alla posta del cuore, io a chi posso rivolgermi?
Sono fuori dai giochi. Io non ci voglio riprovare mai più.
Non voglio illudermi mai più.
Ad una certa età quando ormai le delusioni non si contano, quando si, ci hai fatto il callo ma i calli fanno male non lo sapete?, quando ti sei scottata così tante volte che la speranza non sai neanche come si scrive, vorresti solo mettere in in freezer il cuore e la mente (con 'sto caldo!)e non pensarci più, mai più!
E ripercorri le tappe. Le volte, poche, che hai pensato "è quello della mia vita", quando puf! colpo di fulmine hai avuto la sensazione che quello che stavi cercando da sempre era lì solo per te, che era come averlo sempre conosciuto, quella metà ideale persa e ritrovata. Un sogno che si avvera e che come sogno scompare all'improvviso senza spiegazione, senza plausibile ragione.
Oppure quelli "tanto per" provarci che non si sa mai, non mi piace ma potrebbe cambiare, per passare il tempo. Le sfumature sono tante.
Quelli che ti hanno lasciato l'amaro in bocca, quelli che avresti voluto durassero per sempre, quelli che vorresti solo dimenticare, quelli che sono stato tempo sprecato, quelli che è l'esperienza che conta, quelli che fanno curriculum...
...si ragazze e ragazzi sto parlando di lavoro! Sono una reietta del mondo del lavoro, e adesso come all'indomani dell'ennesima storia d'amore andata a male, come disoccupata sto qui a leccarmi le ferite, a capire cosa fare, a lottare tra la voglia di lasciar perdere e la coscienza che dice dai non disperare, prima o poi...
E forse come l'amore devo smettere di cercarlo che poi lo trovi per caso. Ma mi sa che per me è stato più facile incontrare per caso l'uomo diventato mio marito ad una conferenza stampa, che un lavoro che mi desse da magnà.
Cosa vuole dirmi il fato?
Cosa devo fare?
Come interpretare i segni?
Quanto posso abbrutirmi?
Quando darmi una mossa?
E ho troppa paura di nuove delusioni, questa è la verità!
Non mi fido nè di me nè di qualsiasi altro datore di lavoro.
Se ti lasci scrivi alla posta del cuore, io a chi posso rivolgermi?
mercoledì 7 luglio 2010
Pianerottoli
Allora...
ho fatto l'orale. Ho svangato matematica. L'amica Romì, ad un passo dalla anestesia totale mi ha fatto capire come si trova il dominio e il segno di una funzione fratta. Una cazzata, a saperla. In fondo ho semi ammutolito la commissione parlando del mio percorso Moderno e Postmoderno impiantandolo sull'opera storiografica "Il Secolo Breve" di Hobsbawm, e poi la pedagogia di Bruner e l'educazione ai Media e Orwell e Marinetti e Montale. Domandona di filosofia su parallelo Schopenhauer-Kierkegaard-Sartre e poi Hegel. Mi è sfuggita la biografia di Saba. 'Nzomma bene. Brava. Bis. Ma al momento della correzione delle prove scritte... Sorpresa! Io che pensavo che la terza prova fosse andata così-così e invece: prova di italiano traditora!
Mah, una traccia aperta "Piacere e piaceri", tre dipinti tra le altre cose (Venere di Botticelli, La Danza di Matisse e i 3 Musici di Picasso), mi invento una mostra che affronta il tema se l'arte è piacevole oppure aspira alla universalità. E ci metto Kant della capacità di giudizio e l'irriducibilità del significato artistico, che per essere tale deve continuare a meravigliarci. E Wittgenstein del silenzio della logica di fronte all'arte. E le ipotesi di Warburg e Gombrich sul significato della composizione rinascimentale. E la gioia di vivere dell'arte di Matisse. Cioè il succo è che i colori e le immagini dell'arte sono belle, e questo è soggettivo, ma arte non si riduce a questo se no non attraverserebbe intatta il tempo.
Non so vi sto impippando?
Fatto sta che mi sa che ho impippato anche la prof-commissaria esterna di italiano che al compito mi ha dato 8. Su 15. Cioè insufficiente.
Io sono rimasta senza parole. Alla seconda prova scritta ho preso 15. E 12 alla terza. 35 punti a cui aggiungere i 18 di crediti e voto orale che non so quant'è. Voglio dire ho un'età e non sono i voti che fanno la differenza sulla maturità che credo di aver vagamente raggiunto già 16 anni fa. Ma una insufficienza alla prova di italiano. Io. Laureata in Storia dell'arte. Vagamente giornalista che un po' lo so come si fa un'articolo di giornale. Va beh... che dite faccio ricorso?
Fatto orale. Pomeriggio a mare caraibico con mammà.
Parto la mattina dopo alle 6.00 per arrivare a lavoro alle 12.00.
Mi assento così solo un giorno lavorativo.
Ennesima emergenza.
Ennesima sfuriata del capo. Si quello maschilista e maleducato. Quello lì.
Crisi di nervi, mia!
E ho detto basta,
Dimissioni immediate.
Cioè dopo due mesi di su e giù, lavoro di giorno e studio di sera, apertura degli orizzonti della psico-pedagogia, scoperta dei misteri di excel e dei ponti telefonici, mi ritrovo appena ritornata definitivamente a Roma, dopo essermi alzata alle 5.00 per essere stacanovisticamente sul posto di lavoro quasi in orario (cioè che io avrei un contratto a progetto e in potenza nè orari nè obblighi nè gerarchia), mi ritrovo di colpo senza lavoro e senza obblighi di studio. Disoccupata? In vacanza?
Un mini terremoto.
Chiudi la porta.
E per mo sto sul pianerottolo!
ho fatto l'orale. Ho svangato matematica. L'amica Romì, ad un passo dalla anestesia totale mi ha fatto capire come si trova il dominio e il segno di una funzione fratta. Una cazzata, a saperla. In fondo ho semi ammutolito la commissione parlando del mio percorso Moderno e Postmoderno impiantandolo sull'opera storiografica "Il Secolo Breve" di Hobsbawm, e poi la pedagogia di Bruner e l'educazione ai Media e Orwell e Marinetti e Montale. Domandona di filosofia su parallelo Schopenhauer-Kierkegaard-Sartre e poi Hegel. Mi è sfuggita la biografia di Saba. 'Nzomma bene. Brava. Bis. Ma al momento della correzione delle prove scritte... Sorpresa! Io che pensavo che la terza prova fosse andata così-così e invece: prova di italiano traditora!
Mah, una traccia aperta "Piacere e piaceri", tre dipinti tra le altre cose (Venere di Botticelli, La Danza di Matisse e i 3 Musici di Picasso), mi invento una mostra che affronta il tema se l'arte è piacevole oppure aspira alla universalità. E ci metto Kant della capacità di giudizio e l'irriducibilità del significato artistico, che per essere tale deve continuare a meravigliarci. E Wittgenstein del silenzio della logica di fronte all'arte. E le ipotesi di Warburg e Gombrich sul significato della composizione rinascimentale. E la gioia di vivere dell'arte di Matisse. Cioè il succo è che i colori e le immagini dell'arte sono belle, e questo è soggettivo, ma arte non si riduce a questo se no non attraverserebbe intatta il tempo.
Non so vi sto impippando?
Fatto sta che mi sa che ho impippato anche la prof-commissaria esterna di italiano che al compito mi ha dato 8. Su 15. Cioè insufficiente.
Io sono rimasta senza parole. Alla seconda prova scritta ho preso 15. E 12 alla terza. 35 punti a cui aggiungere i 18 di crediti e voto orale che non so quant'è. Voglio dire ho un'età e non sono i voti che fanno la differenza sulla maturità che credo di aver vagamente raggiunto già 16 anni fa. Ma una insufficienza alla prova di italiano. Io. Laureata in Storia dell'arte. Vagamente giornalista che un po' lo so come si fa un'articolo di giornale. Va beh... che dite faccio ricorso?
Fatto orale. Pomeriggio a mare caraibico con mammà.
Parto la mattina dopo alle 6.00 per arrivare a lavoro alle 12.00.
Mi assento così solo un giorno lavorativo.
Ennesima emergenza.
Ennesima sfuriata del capo. Si quello maschilista e maleducato. Quello lì.
Crisi di nervi, mia!
E ho detto basta,
Dimissioni immediate.
Cioè dopo due mesi di su e giù, lavoro di giorno e studio di sera, apertura degli orizzonti della psico-pedagogia, scoperta dei misteri di excel e dei ponti telefonici, mi ritrovo appena ritornata definitivamente a Roma, dopo essermi alzata alle 5.00 per essere stacanovisticamente sul posto di lavoro quasi in orario (cioè che io avrei un contratto a progetto e in potenza nè orari nè obblighi nè gerarchia), mi ritrovo di colpo senza lavoro e senza obblighi di studio. Disoccupata? In vacanza?
Un mini terremoto.
Chiudi la porta.
E per mo sto sul pianerottolo!
lunedì 28 giugno 2010
la notte prima degli esami bis
In fondo mica tutti hanno nella vita la possibilità di rifare qualcosa, una seconda chances, l'opportunità di tornare indietro nel tempo. Io l'ho fatto. Rewind.
E mi sono ritrovata con un vecchissimo, ormai, vocabolario di italiano dove non c'è il significato di cellulare come telefono portatile oppure di social network. Vestita come collegiale-Britney Spears degli inizi (ormai vecchia e passata anche lei) con camicetta bianca e gonna a pieghe (ero l'unica con la gonna delle studentesse) alle 7.45 già fuori dal liceo, tutte in prima fila appiccicate alle vetrate per entrare e accaparrarsi i posti migliori nel corridoio, tradizionale luogo delle prove scritte di maturità. Parlo al femminile perchè è un liceo ex magistrale e gli alunni maschi sono meno delle mosche bianche in circolazione. Un putiferio di Hello Kitty, occhialoni da sole, e risatine isteriche e tanta ansia ed emozione e genitori che fanno le foto e le telecamere di una tv privata che riprende e intervista. Io sono affascinata da tutto questo. Non riesco a smettere di guardare con aria da aliena appena sbarcata da Marte questa gioventù che mi sfila davanti, riflettendo che in questo momento ne faccio parte anche io! Con il doppio dell'età o quasi! E di ritorno gli occhi sospettosi di loro che pensano: “Ma questa che ci fa qui?” e che dopo che spieghi il tuo vissuto tragi-comico ti guardano come un mostro di secchionaggine ma forse anche di incredibile stupidità. E io faccio del mio meglio, i prof che ho conquistato all'esame preliminare mi guardano con gli occhi di “magari avere alunne come te” e io scelgo il tema su piacere e piaceri virato sulle opere di Botticelli e Matisse e Picasso (Arte piacevole o piacere dell'arte?). Un tema di storia del'arte che tanto avrei voluto fare la prima volta dell'esame di maturità. Un sussulto rivoluzionario che devo sopire alla lettura della traccia sulle foibe e sugli alieni (siamo soli????), ma anche al documento a firma di Mussolini che il fascismo è gggiovane. Poi la seconda prova su temi su due tracce di pedagogia e ti trombo senza neanche leggere la traccia con firma Alberoni. Giorno di pausa super secchionato per affrontare la new entry, per me, della terza prova. E ragazzina nata nel 1991 che mi suggerisce senza pudore anzi mi detta quesito di matematica che io copio senza sapere di cosa stiamo parlando.
Ora devo sostenere esame orale. Ho fatto il percorso, Moderno e Postmoderno con Montale, Futurismo, Freud, Mass media e Orwell. Potevo fare di meglio, ma veramente l'ho pensato in 10 minuti.
Poi, per le mie compagne di classe si apre la lunga estate delle possibilità della loro giovinezza.
E per me?
E mi sono ritrovata con un vecchissimo, ormai, vocabolario di italiano dove non c'è il significato di cellulare come telefono portatile oppure di social network. Vestita come collegiale-Britney Spears degli inizi (ormai vecchia e passata anche lei) con camicetta bianca e gonna a pieghe (ero l'unica con la gonna delle studentesse) alle 7.45 già fuori dal liceo, tutte in prima fila appiccicate alle vetrate per entrare e accaparrarsi i posti migliori nel corridoio, tradizionale luogo delle prove scritte di maturità. Parlo al femminile perchè è un liceo ex magistrale e gli alunni maschi sono meno delle mosche bianche in circolazione. Un putiferio di Hello Kitty, occhialoni da sole, e risatine isteriche e tanta ansia ed emozione e genitori che fanno le foto e le telecamere di una tv privata che riprende e intervista. Io sono affascinata da tutto questo. Non riesco a smettere di guardare con aria da aliena appena sbarcata da Marte questa gioventù che mi sfila davanti, riflettendo che in questo momento ne faccio parte anche io! Con il doppio dell'età o quasi! E di ritorno gli occhi sospettosi di loro che pensano: “Ma questa che ci fa qui?” e che dopo che spieghi il tuo vissuto tragi-comico ti guardano come un mostro di secchionaggine ma forse anche di incredibile stupidità. E io faccio del mio meglio, i prof che ho conquistato all'esame preliminare mi guardano con gli occhi di “magari avere alunne come te” e io scelgo il tema su piacere e piaceri virato sulle opere di Botticelli e Matisse e Picasso (Arte piacevole o piacere dell'arte?). Un tema di storia del'arte che tanto avrei voluto fare la prima volta dell'esame di maturità. Un sussulto rivoluzionario che devo sopire alla lettura della traccia sulle foibe e sugli alieni (siamo soli????), ma anche al documento a firma di Mussolini che il fascismo è gggiovane. Poi la seconda prova su temi su due tracce di pedagogia e ti trombo senza neanche leggere la traccia con firma Alberoni. Giorno di pausa super secchionato per affrontare la new entry, per me, della terza prova. E ragazzina nata nel 1991 che mi suggerisce senza pudore anzi mi detta quesito di matematica che io copio senza sapere di cosa stiamo parlando.
Ora devo sostenere esame orale. Ho fatto il percorso, Moderno e Postmoderno con Montale, Futurismo, Freud, Mass media e Orwell. Potevo fare di meglio, ma veramente l'ho pensato in 10 minuti.
Poi, per le mie compagne di classe si apre la lunga estate delle possibilità della loro giovinezza.
E per me?
sabato 12 giugno 2010
Sia lodato Mr Mattus!
Quando la giornata non è girata per niente nel modo giusto
quando tutto intorno è nero come la pece
quando ti ritrovi ad augurare ogni male a chi sai tu
quando è meglio che non ti fermi a pensare che è peggio
quando la stupidità delle persone diventa insopportabile
quando l'arroganza delle persone è insostenibile
quando tra l'aggressione fisica e due furtive lacrime, le lacrime ti sono già scese sulle guance
quando hai tanta rabbia addosso che la rivoluzione russa sarebbe per te il minor male auspicabile
ma la rivoluzione russa con tutto l'annientamento della famiglia Romanov
quando anche il ripristino della ghigliottina potrebbe essere un'idea
quando pensi ma di tutto questo odio che farne?
E che la rivoluzione non arriva, non arriverà e non sono in grado di farla io
quando ti sei stancata di piangerti addosso
ma ti senti lo stesso incapace di fare qualcosa
quando dici ma che sono depressa?
E se lo dici non puoi esserlo
allora ripensi
alle cose che ti fanno stare bene
alle cose piccole e tanto belle
alle persone a cui vuoi bene
alla speranza che mai si perde
all'amicizia e all'amore...
...e ai due barattoli di Haagen Dazs che mio marito (e questa è tra le ragioni per cui mi dico ho fatto bene a sposarlo!) ha comprato oggi.
Dulce de leche e macadamia nut brittle.
Con cucchiaino direttamente dal barattolo, scambiandoceli, dopo cena in cucina con una leggera brezza di inizio estate (col botto 31° tra capo e collo), non ha prezzo.
Per tutto il resto
pagherete caro pagherete tutto.
Io vorrei tanto!
quando tutto intorno è nero come la pece
quando ti ritrovi ad augurare ogni male a chi sai tu
quando è meglio che non ti fermi a pensare che è peggio
quando la stupidità delle persone diventa insopportabile
quando l'arroganza delle persone è insostenibile
quando tra l'aggressione fisica e due furtive lacrime, le lacrime ti sono già scese sulle guance
quando hai tanta rabbia addosso che la rivoluzione russa sarebbe per te il minor male auspicabile
ma la rivoluzione russa con tutto l'annientamento della famiglia Romanov
quando anche il ripristino della ghigliottina potrebbe essere un'idea
quando pensi ma di tutto questo odio che farne?
E che la rivoluzione non arriva, non arriverà e non sono in grado di farla io
quando ti sei stancata di piangerti addosso
ma ti senti lo stesso incapace di fare qualcosa
quando dici ma che sono depressa?
E se lo dici non puoi esserlo
allora ripensi
alle cose che ti fanno stare bene
alle cose piccole e tanto belle
alle persone a cui vuoi bene
alla speranza che mai si perde
all'amicizia e all'amore...
...e ai due barattoli di Haagen Dazs che mio marito (e questa è tra le ragioni per cui mi dico ho fatto bene a sposarlo!) ha comprato oggi.
Dulce de leche e macadamia nut brittle.
Con cucchiaino direttamente dal barattolo, scambiandoceli, dopo cena in cucina con una leggera brezza di inizio estate (col botto 31° tra capo e collo), non ha prezzo.
Per tutto il resto
pagherete caro pagherete tutto.
Io vorrei tanto!
Iscriviti a:
Post (Atom)